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25.1.11

MIRAFIORI: LA PAROLA AGLI STUDENTI

FIAT MIRAFIORI
RIFLESSIONI E CONCLUSIONI A UNA SETTIMANA DI DISTANZA


E' trascorsa poco più di una settimana dallo storico referendum dei lavoratori di Mirafiori sull'accordo tra FIAT e sindacati che ha deciso le sorti dello stabilimento torinese; pertanto ora che i bollenti spiriti di entrambe le parti si sono calmati si può fare una valutazione lucida e fredda della vicenda.

La domanda che tutti continuano a porsi è "chi ha vinto e chi ha perso?"; una cosa è certa, indipentemente che Marchionne abbia ragione o torto tale vicenda rappresenta per i sindacati un punto di non ritorno che già ora, ma ancor di più in futuro, porterà a della spaccature sul fronte sindacale, specie nella "triade" CGIL-CISL-UIL.
E' chiaro che oltre al ruolo degli "sconfitti", i sindacati dovranno guardarsi allo specchio per fare un po' di sana autocritica e spartirsi le responsabilità non tanto sulla singola vicenda di Mirafiori (chi ha detto SI e chi ha detto NO all'accordo) quanto sulle cause che in questi anni hanno portato a tale situazione.

Da 20-25 anni i sindacati hanno perso la loro ragion d'essere, assumendo non più il ruolo di rappresentanza dei lavoratori bensì quello di una "casta di politicanti" fine a se stessa con l'obbiettivo di spingere verso la carriera politica qualche delegato sindacale raccomandato; insomma se da 20 anni i sindactai vengono definiti "la terza casta" (a fianco a quella dei politici e a quella degli insustriali) un motivo ci sarà.
D'altro canto l'a.d. FIAT, Sergio Marchionne, definito da molti il "Super-manager del XXI secolo" al punto da essere stato pure eletto "L'Uomo dell'anno 2009" dal Times Magazine, è uscito vittorioso dalla vicenda di Mirafiori dopo averla spuntata anche a Pomigliano al punto di voler proporre lo stesso piano d'investimento anche presso lo stabilimento FIAT di Melfi.
Tuttavia non si può fare a meno di precisare come Marchionne abbia più volte espresso punti di vista alquanto contraddittori sulle sorti degli stabilimenti FIAT in Italia; solo nel 2008 l'a.d. FIAT dichiarò che i costi di gestione degli stabilimenti rappresentavano appena il 7-8% dei costi totali di un'azienda e che quindi sarebbe stato inutile accanirsi su coloro che lavorano 8 ore al giorno in catena di montaggio. E poi??... Improvvisamente l'inversione a U da parte dell'a.d. del Lingotto dopo l'accordo di Detroit nel 2009 per l'acquisizione della Chrysler da parte della FIAT, Marchionne cominciò a venir fuori con le sue dichiarazioni profetiche a proposito della competitività del Lingotto sui mercati internazionali, sulla necessità di rivoluzionare le relazioni industriali e sulla ripresa economica rivolta al cambiamento.

Vien da chiedersi: cosa c'è stato dietro all'accordo di Detroit?? cosa ha spinto Marchionne a portare il marchio FIAT negli Stati Uniti??
La risposta è molto semplice; Marchionne decise di intraprendere tale strada quando capì che il Ministero del Lavoro italiano avrebbe potuto togliere gli incentivi statali al Lingotto.
Quello che la gente comune dovrebbe chiedersi è dove siano finiti i tanti soldi pubblici stanziati dallo Stato verso la FIAT negli anni in cui il Lingotto era sull'orlo del fallimento (periodo 2001-2004).
Marchionne dichiarò pochi mesi fa che la FIAT "starebbe meglio senza l'Italia", come se gli stabilimenti FIAT italiani e gli incentivi statali rappresentassero una sorta di zavorra e che sarebbe stata necessaria una rivoluzione di essi per favorire la competitività del marchio FIAT sul piano internazionale.

Sarebbe stato opportuno ricordare a Marchionne che senza gli ingenti finanziamenti pubblici ricevuti negli ultimi anni, la FIAT oggi sarebbe fallita già da un pezzo per poi finire in mano a qualche gruppo automobilistico magari dell'Estremo Oriente; inoltre sarebbe stato ancora più opportuno ricordare a Marchionne che per favorire la competitività internazionale del gruppo FIAT non sarebbe stata necessario alcun accordo-diktat imposto da imporre ai lavoratori, pensando alla situazione del gruppo automobilistico Volkswagen in Germania.
La Volkswagen in Germania non è mai arrivata ad imporre simile accordi, sapendi benissimo che qualora ci avesse provato lo Stato tedesco avrebbe nazionalizzato l'azienda senza pensarci due volte; da sempre la politica industriale della Volkswagen è riuscita a mantenere gli stabilimenti più importanti in Germania, a portarli ad una produttività tripla rispetto agli stabilimenti italiani, a mantenere degli ottimi rapporti sia con le istituzioni nazionali che con i sindacati tedeschi e ad essere allo stesso tempo competitiva a livello mondiale al punto di essere il gruppo automobilistico leader nel mondo con una quota di mercato pari 24%.

Per finire, non si può fare a meno di mettere in evidenza le enormi responsabilità del governo italiano sulla vicenda FIAT, in questi mesi il Ministro del Lavoro Sacconi ha fatto poco e nulla per svolgere, come sarebbe stato giusto fare, un ruolo di mediazione tra FIAT e sindacati, va ricordato inoltre che alla vigilia del referendum il Presidente del Consiglio Berlusconi ha dichiarato legittima la decisione di Marchionne di portare gli stabiliementi FIAT all'estero, in caso di vittoria dei NO all'accordo.
Uno governo responsabile, intenzionato a tutelare il lavoro e la libertà di voto da parte dei cittadini su qualsiasi questione (come è riportato nella Costituzione Italiana), non avrebbe mai tollerato un simile ricatto da parte di un'azienda nei confronti dei propri dipendenti (della serie "o votate SI, o vi chiudo lo stabilimento e delocalizzo tutto"), al contrario sarebbe intervenuto per fare presente all'azienda che nelle relazioni industriali in genere si "contratta" e non si "ricatta" e nel caso più estremo avrebbe nazionalizzato l'intera azienda favorendo la partecipazione dei lavoratori alla gestione di essa e agli utili aziendali.
Resta il fatto che l'attuale governo ha "spalleggiato" la FIAT mantenendo la propria linea liberista e anti-sociale, favorendo lo smantellamento dei contratti nazionali di lavoro e con essi la "mondializzazione" del lavoro italiano(ed europeo), tutto in nome della "flessibilità dei contratti",della "produttività" e della "competizione globale".

Ario Corapi
Università di Torino
Facoltà di Scienza Politiche

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Torino, Italy
Consiglio Direttivo: Presidente: Dario Coppola. Vice Presidente: Anton De Nicolò; Tesoriere: Stefano Marino. Per l'iscrizione all'Associazione si può richiedere il modulo in sede o a un membro del Consiglio Direttivo. Mail: ovidiodariocoppola@alice.it
L' ASSOCIAZIONE QUINTILIANO è stata ideata da Dario Coppola nel 2000

ed è stata fondata nel 2010 con Emanuele Amo, Davide Biagioni, Federico Garino, Irene Fusi, Alberto Saluzzo, Jacopo Villani, Alberto Zanello. A questi soci fondatori sono stati aggiunti, con nomina del presidente, Antonino D'Ambra e Daniele Grillo.

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BREVE STORIA dell'Associazione



ASSOCIAZIONE CULTURALE QUINTILIANO - Il 24 settembre 2010 viene costituita a Torino l'Associazione Quintiliano, che opera in città con i suoi comitati territoriali e laboratori scolastici. La fondazione deriva dall'esperienza laboratoriale iniziata nel 2001.
Nel 2001, a Torino, è partito il progetto del primo Laboratorio Culturale che, con le sue attività didattiche, ha contribuito e contribuisce alla costruzione della personalità degli studenti che ancora lo frequentano, aprendo loro gli orizzonti del sapere. Dopo una prima fase sperimentale, il laboratorio è stato ideato, dal prof. Dario Coppola, e ha così preso corpo nel 2004 con l'acronimo LDG, cioè Laboratorio Didattico del Giusti, il liceo torinese nel quale l'attività ha visto i suoi esordi raccogliendo l'eredità di un grande docente di quel liceo, alla cui memoria il laboratorio è perciò stato dedicato: si tratta del prof. Giorgio Balmas.
Dal 2007 il progetto ha allargato il suo raggio d'azione ed è diventato un laboratorio interscolastico al quale, nella IIIB (2008-09) del Liceo Alfieri, è stato attribuito dal fondatore il nome LC QUINTILIANO. Da allora, il laboratorio ha raggiunto con le sue proposte anche gli studenti e i docenti di altre prestigiose scuole torinesi, e della provincia, come il Copernico, il D'Azeglio, il Majorana di Moncalieri e di Torino, il Gioberti, il Cattaneo, il Ferraris, il Cottini, lo Spinelli, lo Steiner, il Gobetti, il Regina Margherita, il Grassi, il Conservatorio Verdi e - anche - l'Università degli Studi e il Politecnico di Torino.
Nel 2009 sono stati attivati nove laboratori paralleli del Quintiliano corrispondenti alle redazioni scolastiche attive nei settori dell'istruzione secondaria (scuole superiori) e degli atenei torinesi.
Nel 2010 viene stilato il progetto della costituzione di un'Associazione Culturale che comprenda i laboratori già attivi e quelli da attivare.

Le proposte culturali dei laboratori sono di vario tipo:

THEATRUM: visione di spettacoli, a teatro;

AUDITORIUM: ascolto di concerti;

CINEFORUM: visione critica di film al cinema; partecipazione a rassegne cinematografiche;

SYMPOSIUM: incontro, con cena, per socializzare e riflettere informalmente, a caldo, sullo spettacolo cui si è assistito, anche con l'ausilio di schede didattiche;

CIVES: approfondimenti su legalità, educazione alla cittadinanza, Costituzione Italiana;

LUDUS: appuntamenti etico-sportivi;

ETHNE: partecipazione alle iniziative multietniche del territorio;

PACHA MAMA: iniziative ambientali ed ecologiche;

GANDHI: iniziative non-violente contro ogni tipo di discriminazione;

AGORÁ: dibattiti su temi d'attualità per la formazione delle opinioni;

BIBLOS: presentazione di libri;
ARTIFICIUM: promozione dei talenti artistici dei nostri allievi ed ex-allievi e progettazione delle visite alle mostre d'arte;
MNEMOSYNE: recupero delle nostre origini culturali nella storia (viaggio nella memoria, rievocazioni, visite a mostre, spettacoli, conferenze, lezioni introduttive alla storia del teatro, del cinema, della televisione e della radio);
MONOGRAPHIA: presentazioni monografiche interdisciplinari di autori attraverso significative opere che hanno arricchito il nostro patrimonio culturale;
EXPERT: trattazione di tematiche, da parte di esperti, per conoscere meglio le dinamiche dei fenomeni che ci presentano l'attualità e la storia;
DOSSIER: approfondimenti, documentazioni, testimonianze, recensioni, raccolte, relazioni, ricerche e tesine;
IN ITINERE: viaggi di istruzione brevi fuori urbe;
CAUPONA: incontri per accrescere e raffinare la cultura enogastronomica;
AUGUSTA TAURINORUM: lezioni itineranti nei luoghi storici della nostra città, che hanno visto transitare i maestri del sapere, e che ancora ne conservano l'eco;

DHARMA: appuntamenti con la filosofia e la spiritualità;
BERUF: informazione e formazione economica;
REPORTER: la realtà fotografata ad arte (mostre fotografiche);
IN CONCERT: reading, tendenze musicali, concerti;
CINEFERIAE: visione critica di film su richiesta degli studenti durante le vacanze.

Inoltre, il settore Informazione dei Laboratori comprende:


MONITOR: avvisi e segnalazioni;
VADEMECUM: segnalazioni di eventi culturali nel territorio urbano;
IN AETHERE: la cultura in tv o via radio;
NEWS: notizie dalle scuole collegate col nostro laboratorio;
WEB: notizie dalla rete.

Nel 2009 sono stati aperti anche:
1) un gruppo ufficiale su Facebook;
2) un canale video "LC QuintilianoTV" su YouTube, che consente un'espressione ulteriore della creatività comune di chi continua a costruire i nostri laboratori.
Gli studenti "storici" che, negli anni passati, hanno contribuito, insieme a decine di altri, con il coordinatore a condurre QUINTILIANO sono stati:

GUGLIELMO SANDRI GIACHINO (2005-06)
NICOLO' STROCCO (2006-07)
FLAVIO MERGOTTI (2007-08)
FEDERICO GARINO (2008-09)
ALBERTO ZANELLO (2008-09)
DAVIDE BIAGIONI (2008-09)
FEDERICO SILVESTRI (2008-09)
JACOPO VILLANI (2009-10)
ALBERTO SALUZZO coordinatore della costituenda Associazione Culturale (2009-10)


dal 24 settembre 2010:

data della costituzione dell'Associazione Quintiliano
Elezione del primo
Consiglio Direttivo (2010 - 11)
Presidente: Dario Coppola. Vice Presidente: Davide Biagioni (da settembre a dicembre 2010); Emanuele Amo (da gennaio 2011); Tesoriere: Federico Garino; Segretario: Alberto Saluzzo (da settembre 2010 a gennaio 2011); Davide Biagioni (da febbraio 2011); Altri Consiglieri: Alberto Zanello, Jacopo Villani, Antonino D'Ambra, Irene Fusi, Daniele Grillo.


dal 24 settembre 2011:
secondo Consiglio Direttivo (2011-12)

Presidente: Dario Coppola; Vice Presidente: Anton De Nicolò; Tesoriere: Stefano Marino; Segretario organizzativo: Ario Corapi (da settembre 2011 a marzo 2012); Jacopo Villani (da marzo 2012). Comitato esecutivo: ai consiglieri sopra citati si aggiungono i sottotesorieri Alessandro Minetti, Jacopo Villani (fino a marzo 2012), Ario Corapi (da marzo 2012) e i sottosegretari Bernardo Basilici Menini, Marcello Fadda.





L'ASSOCIAZIONE NEL PERIODO COMPRESO FRA IL 2013 E IL 2019 ENTRA IN PAUSA E SI LIMITA SOLO A PROMUOVERE EVENTI DI ALTRE ASSOCIAZIONI. NEL 2019 SI TENTA DI RIPRENDERE MA ARRIVA LA PANDEMIA. COL 2022 RIPARTONO I GRANDI EVENTI. LA COMUNICAZIONE SI ARRICCHISCE INOLTRE DEL CANALE INSTAGRAM quintiliano_associazione Prima sede legale: piazza Vittorio Veneto 13, Torino

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