L'IMPRENDITORE CALABRESE GIUSEPPE (PINO) MASCIARI TESTIMONE DI GIUSTIZIA LASCIA LA LOCALITA' PROTETTA SENZA SCORTA PER RECARSI IN CALABRIA COME FORMA ESTREMA DI PROTESTA IN ATTESA DELLA RISPOSTA DELLE ISTITUZIONI E CONTEMPORANEAMENTE CHIEDE PER LA FAMIGLIA ASILO POLITICO O ADOZIONE AD ALTRO STATOSono un imprenditore calabrese che non si è piegato al racket, che ha denunciato, fatto arrestare e condannare decine di appartenenti al sistema `ndranghetista con le sue collusione all'interno delle Istituzioni. Inserito nel Programma Speciale di Protezione a partire dal 17 Ottobre 1997, portato via dalla Calabria e da allora sprofondato in un tunnel senza via d'uscita: in questi 11 anni non si contano i comportamenti omissivi tenuti dalle Istituzioni preposte alla mia protezione, contrari alla legge e prima ancora alla dignità della persona.Pertanto chiedo formalmente al Presidente del Consiglio Romano Prodi, al Ministro dell'Interno Giuliano Amato e al Viceministro dell'Interno Marco Minniti con delega alla Commissione Centrale ex art. 10 L. 82/91 di risolvere tempestivamente prima della consultazione elettorale la mia annosa vicenda, garantendo il diritto al lavoro e la sicurezza presente e futura per me e la mia famiglia.Contemporaneamente chiedo formalmente ad una qualsiasi delle Nazioni dell'Unione Europea o altra Nazione l'ADOZIONE della mia famiglia, per mia moglie ed i miei due figli, perché si prenda cura di loro con la dovuta sicurezza. Io no! Scelgo di rimanere nel mio paese, a rischio della vita, per proseguire la strada della denuncia civile e legale dell'impotenza delle Istituzioni, che alle parole non fanno seguire i fatti concreti e per raccontare la verità sulla lotta alla mafia in Italia: chi non scende a compromessi con le dinamiche mafiose deve essere fatto fuori, in un modo o nell'altro. Lascio dunque in data odierna la località protetta per arrivare in Calabria ed affrontare quello che sarà il mio destino, mantenendo almeno fino in fondo la dignità che in questi anni ho difeso.Confermo fino alla fine e con fermezza che non ho alcun rimpianto per ciò che ho fatto, perché ritengo che la denuncia sia atto doveroso di ciascun cittadino che appartenga ad uno Stato che possa ancora considerarsi di diritto. Pino MasciariPer tutto questo, è stato indetto un presidio permanente davanti alla Prefettura di Torino, Piazza Castello 199, chiedendo alle Istituzioni competenti della nostra Repubblica di restituire alla famiglia Masciari una vita "normale" e alle istituzioni torinesi, in particolare, di appoggiare questa istanza, anche in nome della cittadinanza onoraria che gli sarà presto conferita.Di fronte alla storia di Pino non possiamo rimanere indifferenti, non possiamo voltarci dall’altra parte. Per questo, per sostenere la sua lotta, si sono ritrovati studenti e insegnanti per un collettivo studentesco giovedì 3 aprile proprio nello spazio del presidio.
Il collettivo studentesco.
Segnalazione di Simone Bauducco, del quale riportiamo una breve presentazione autobiografica tratta da http://www.tifeoweb.it/
Nato a Moncalieri (To) nell'anno della caduta del muro di Berlino, studio al liceo classico "Alfieri" di Torino. Aspirante giornalista, ho iniziato quest'anno a scrivere sul quindicinale piemontese "Nuova Società" e faccio parte della redazione del suddetto. Cosmopolita, cittadino del mondo, amo viaggiare e scoprire nuovi orizzonti e culture, mi piacerebbe essere sempre in movimento, sempre "on the road". Amo e pratico quello sport eccezionale qual è la pallacanestro e più in generale mi diletto in qualsiasi disciplina sportiva. Last but not the least, sono un grande appassionato di politica e mi interesso a tutto ciò che riguarda la res publica, cercando di comprendere e migliorare i molteplici aspetti di questa.
Nessun commento:
Posta un commento