La Stampa dedica un articolo alla Festa della Filosofia
SE IL FILOSOFO E' RINO GAETANO
Benvenuti alla festa della filosofia dove la speculazione non teme l'urto del concreto e del pragmatico, si lascia inquietare, riflette su cose che appartengono al mondo e alla vita. Benvenuti nel luogo dove, per una volta almeno, accanto a Kant e Hegel e Nietzsche, vengono allineati, come esempio di pensatori, i Beatles e i Pink Floyd, Harry Potter e lo Stanley Kubrick di Arancia Meccanica. E persino quel folletto un po' strampalato di Rino Gaetano. L'appuntamento è per oggi alle 14.30 al Liceo Giusti di piazza Vittorio 13 che, per la disponibilità del preside Davide Onida, si trasforma in "multisala della conoscenza" prestando dieci aule a dieci dibattiti organizzati in occasione della Festa della Filosofia 2008. A guidare l'evento, un comitato che fa capo al prof. Fulvio Salza, docente di Estetica all'Università di Torino, composto da ricercatori, studiosi e docenti inpegnati nel favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere: arte, religione, psicologia, pensiero orientale, ma anche cinema, rock, pop culture e pop music.
ALLA FESTA DELLA FILOSOFIA CON KANT C'E' RINO GAETANO
Perché, come sostiene Salza, "la filosofia non è quella materia algida e astratta che molti pensano" e la contaminazione con altri linguaggi non ne sminuisce né il senso né la forza. Lui, per esempio, ha scelto di parlare, oggi, da filosofo, del "buon uso dei fantasmi" analizzando quattro famosi racconti: atmosfere gotiche che si stemperano nell'approfondimento portando il lettore-ascoltatore a considerare gli "spiriti" non tanto come paradigmatiche entità persecutorie, ma come elementi positivi, esempi d'un nesso di relazione e di comunità tra vivi e morti.
Chi si ricorda della musica satanica che, nell'allarme di alcuni, era portatrice di subliminali messaggi luciferini?
Dario Coppola, docente di storia delle religioni nei licei, va controcorrente e parla alla Festa - con l'appoggio d'una band che suonerà dal vivo - di "rock e spiritualità" proponendo una rilettura del legame Uomo-Dio nei testi di alcuni artisti pop e rock dagli Anni Sessanta a oggi. Ecco, allora, i Pink Floyd che inseriscono nelle strofe d'un loro pezzo la rielaborazione del celeberrimo Salmo XXII: "Il Signore è il mio pastore, nulla mi mancherà... con lucenti coltelli mi solleva l'anima". "E a loro - spiega Coppola - fanno eco i Beatles con testi che sono una foresta di simboli: 'Let it be', per esempio - oltre alla notissima 'My sweet Lord' -, in cui si riprende lo stesso salmo biblico aggiungendo un riferimento a Madre Maria che 'viene da me con parole di saggezza e nell'ora dell'oscurità mi sta davanti'".
Religiosità, un filo rosso che unisce anche molte canzoni italiane: da De André, a Battiato sino a Rino Gaetano che scandisce "se c'è Dio ci sono anch'io".
"Ci sono più cose tra terra e cielo che nella tua filosofia" dice Amleto all'amico Orazio. E' una frase che vuol indicare quanto sia arduo il tentativo d'imprigionare la realtà in una gabbia di concetti, ma che, spesso, diventa lasciapassare per un fiume di confuso misticismo. Anche su quest'aspetto della spiritualità si muove l'indagine del professore di filosofia Luca Debarbieri che, con Clara Speranza e Stefania Todde, terrà, al Giusti, una conferenza-dibattito dedicata a "Visioni d'Oriente": "Oggi la gente ha bisogno d'una via di fuga e la cerca spesso nella contemplazione di quell''Altro' che interpella e sfida il pensiero occidentale". E la banalizzazione, il rifugio in quella sorta di supermarket del mistico dove si affollano maldigerite pratiche religioso-ascetico-contemplative giunte da lontano? "L'erba altrui è sempre più verde. Un esempio è rappresentato dal Libro dei Ching: contiene profondi testi taoisti filtrati attraverso un'interpretazione buddista. Oggi, dai più, viene consultato alla stregua d'un oroscopo".
Renato Rizzo
Questo articolo è tratto da LA STAMPA del 25/05/2008 (Cronaca di TORINO)
consultare anche www.rilettura.blogspot.com
FESTA DELLA FILOSOFIA 2008
Domenica 25 Maggio
presso il Liceo G. Giusti, piazza Vittorio, 13 – Torino
La Festa della filosofia sbarca per la prima volta a Torino il 25 Maggio del 2008 dopo aver animato con i suoi dibattiti la città di Biella nel marzo del 2007. Il suo comitato organizzatore, facente capo al Prof. Fulvio Salza, docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Torino, è composto da ricercatori, studiosi e docenti che hanno in comune l’interesse per la filosofia e che operano per favorire un dialogo tra le discipline filosofiche e altri campi del sapere e dell’espressione: la letteratura, l’arte, la religione, la psicologia, l’antropologia.
Tra il 1996 e il 2000, il gruppo pubblica, per i tipi di Moretti e Vitali (Bergamo), la rivista “L’Ombra”, pensata come spazio di confronto e di incontro tra le differenti voci che lo animano. Dopo aver collaborato insieme a un certo numero di iniziative editoriali, tra cui, per la torinese ed universitaria Libreria Stampatori di via sant’Ottavio, L’arte e i filosofi. Una storia dell’estetica (2004), a partire dal 2005, presso le medesime edizioni, vengono editi i “Quaderni de L’Ombra” e, dal 2007, i “Libri de L’Ombra”.
Che si tratti proprio di una “festa” della filosofia, di un’occasione di incontro che, pur nel mantenimento del rigore proprio della tradizione filosofica, dischiuda un dialogo tra le discipline speculative e linguaggi differenti (il cinema, la pop culture, la pop music, ma, d’altro canto, anche il pensiero orientale, la letteratura “alta” e i linguaggi artistici) trova una conferma nei temi stessi proposti, nonché nelle modalità con cui questi risultano trattati. Dal confronto con i testi dei classici della musica rock (dai Beatles a Rino Gaetano) – eseguiti per l’occasione dal vivo in versione unplugged – o con le sollecitazioni presenti in un video di Christina Aguilera, all’esplorazione dei labirinti e delle presenze che abitano un cult come Harry Potter o Arancia meccanica, non dimenticando quelle, davvero inquietanti, di The Turn of the Screw (cui si è ispirato Amenabar per il suo The Others). Il trittico “Visioni d’Oriente” condurrà il neofita a perdersi (e, speriamo, a ritrovarsi) nella contemplazione di quell’“Altro” che interpella e sfida il pensiero occidentale, senza peraltro che la contesa possa raggiungere un’ultima conciliazione, mentre l’appassionato in cerca di temi capaci di suscitare riflessioni cruciali per la sua vita activa potrà trovare del pane per i suoi denti nel serrato confronto tra etica e letteratura suscitato dalla domanda “Leggere un libro ci rende migliori?” – così come nelle considerazioni scaturenti dall’attualissima domanda circa la presenza dell’anima tra i nostri fratelli del regno animale. Se invece è la conoscenza ermetica, l’incontro con gli archetipi spirituali e le loro manifestazioni nell’esperienza artistica ciò che più di ogni altra cosa preme al nostro ospite, a lui si presenteranno due vie di salvezza: la prima, esser preso per mano e condotto alla fonte di ogni gnosi dalla guida delle anime in persona, Ermete Trismegisto; la seconda, percorrere il medesimo cammino, questa volta sospinto dalla mera potenza delle immagini rivelate dalla Tradizione.
Ore 14.30: Apertura lavori
Ore 15.00:
Roberta Bussa
Ermete Trismegisto
Un caso “storico” tra arte, Neoplatonismo e Rinascimento
Alessandro Croce
Dentro l’altro/l’Altro dentro
Harry Potter (oltre) la psicoanalisi e il post-moderno
Luca Debarbieri, Clara Speranza, Stefania Todde
Visioni d’Oriente
L. Debarbieri: Buddismo come filosofia
Fulvio Salza
Sul buon uso dei fantasmi
Lettura di alcuni racconti di fantasmi tra fine ‘800 e inizio ‘900
Davide Trasparente
Arte e coscienza: capire l’arte senza aprire un libro
“Archeometri”, Modernità e Tradizione
Ore 16.30: Pausa Caffè
Ore 17.00:
Ferruccio Capra Quarelli, Roberto Lupis
L’anima, l’uomo e gli animali tra filosofia e letteratura
Riflessioni tra due mondi, vicini e lontani
Dario Coppola
Rock e spiritualità
Rilettura del legame Uomo/Dio nei testi di alcuni artisti della scena pop e rock dagli anni ’60 a oggi (con brani musicali eseguiti dal vivo da Luca Aquilano, Rocco Bertinetti, Claudio Cappai)
Luca Debarbieri, Clara Speranza, Stefania Todde
Visioni d’Oriente
C. Speranza (ore 17.00): Baghavad Gita (Il canto del Beato)
S. Todde (ore 18.00): Tantra
Valentina Martini
Philosophy for Community
Dialogo filosofico (a partire dalla musica)
Pino Menzio
Leggere un libro ci rende migliori?
Etica e letteratura
Paolo Valenta
Contaminazioni fra filosofia e cinema, linguaggi a confronto
Arancia meccanica: visioni post-moderne
Ore 19.30: Conclusione
Viaggiando nel tempo
di Danilo Cadeddu, Micol Marito, Susy Marina, Sabrina Perotti e Emma Scarpino - Liceo Scientifico A. Gramsci di Ivrea, IVc sp
È possibile fare un salto indietro nel tempo di ventisei secoli? Secondo l’Associazione per la ricerca Junghiana, gruppo culturale dell’Università di Torino, sì. Promotori della ricerca del clima originario del libero dibattito e del libero pensiero, come avveniva nell’antica Grecia, hanno organizzato un evento che, nonostante la sua singolarità, ha saputo riunire ben 120 persone tra studenti liceali, universitari, accademici e appassionati della materia. La prima Festa della Filosofia, evento ideato dalla dott.ssa Roberta Bussa, tenutasi l’11 marzo nella suggestiva cornice di Villa Piazzo di Pettinengo (Biella), ha proposto un’ampia gamma di argomenti che spaziavano dalle filosofie orientali (il Tao), alla mitologia classica (Amore e Psiche e Dioniso), dalle problematiche relative al rapporto uomo-animali, al binomio arte e follia, fino ai più recenti Signore degli Anelli, Harry Potter e Matrix. I partecipanti hanno potuto decidere a quale tavolo di lavoro partecipare in base ai loro interessi. La Villa sede dell’incontro, gentilmente concessa dall’Associazione Pace e Futuro di Biella, dispone di un ampio giardino, ingrediente indispensabile per la creazione dell’atmosfera. Il tutto è stato preparato da diversi relatori, intervenuti gratuitamente, che oltre ad esortare i presenti al dialogo, hanno fornito numerosi spunti per eventuali ricerche personali. Le attività, intervallate da un gradevole pranzo o meglio… quasi un simposium, si sono tenute sia di mattina che di pomeriggio. Secondo gli entusiasti partecipanti si è trattato di un’esperienza di notevole spessore culturale, che è stata in grado di avvicinare i numerosi studenti alla filosofia, più di quanto non abbia fatto fino ad ora la scuola. Il segreto sta nel coinvolgimento effettivo dei presenti nelle attività svolte, e nel tentativo ben riuscito di far dimenticare almeno per un giorno il divario tra alunni e professori, che rende spesso le lezioni meno interessanti e il ruolo degli studenti più passivo. Forse per riavvicinare i ragazzi all’“amore per il sapere” bisognerebbe puntare maggiormente su iniziative del genere, che contengono in sé stesse il vero spirito della filosofia, anziché continuare a insegnare soltanto storia della filosofia, che risulta frequentemente pesante e noiosa. Un altro fattore positivo è che questo avvenimento, suscitando la curiosità dei partecipanti, ha posto le basi per un percorso di crescita individuale. Decisamente stupiti e soddisfatti gli organizzatori che non si aspettavano una simile partecipazione. La giornata si è conclusa con un breve momento di condivisione delle attività svolte, durante il quale un rappresentante di ogni gruppo ha relazionato sull’esito del dibattito e sull’esperienza vissuta. Ciò ha permesso a tutti di condividere gli argomenti discussi, per affrontare poi, il ritorno al XXI secolo.
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