ore 20 c/o Teatro Regio
Un giornalista, un filosofo un giudice e un teologo rifanno il famoso processo a distanza di quattro secoli
di MONICA SICCA dal sito di LA STAMPA
Galileo torna davanti al Sant’Uffizio per difendere ancora una volta il suo punto di vista minoritario che sarà domani quello della maggioranza, anche se lo sappiamo solo noi che viviamo nel suo futuro. Il fatto che sia Marco Travaglio a interpretare lo scienziato autorizza l’aspettativa di qualche brivido legato all’attualità: sosterrà che il sole non può girare intorno a Berlusconi? Oserà togliere al Cavaliere il suo sacrosanto posto al centro dell’universo? A difenderlo sarà il filosofo Gianni Vattimo, che certo simpatizza per l’imputato di ieri e di oggi. Il giudice, che non c’immaginiamo troppo al di sopra delle parti, sarà Gian Carlo Caselli. Mentre a Bruno Gambarotta spetta il ruolo del Prologo, nei panni del cardinale Bellarmino, tanto bistrattato dalla storia, il teologo Ermis Segatti che magari sosterrà, sulla scia dell’anarchico Feyerabend, che quelle di Galileo erano solo «macchinazioni propagandistiche ». Un giudizio che non dispiacque a Joseph Ratzinger: quando era ancora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (il Sant’Uffizio dei tempi di Galileo), lo citò in una conferenza del 1990. A riportare oggi la figura dello scienziato pisano condannato e poi costretto ad abiurare davanti alla Santa Inquisizione nel 1633, sarà questa volta l’Associazione Culturale Il Libro Ritrovato, che presenterà «Processo a Galileo» lunedì 15 febbraio alle 21 al Piccolo Regio (info 011/660.29.27). L’idea è di Laura Salvetti Firpo, la moglie dell’intellettuale torinese scomparso nel 1989, che ha sceneggiato il dibattito traendo spunto dall’«Apologia di Galileo» di Tommaso Campanella, anche lui perseguitato, torturato, chiuso in prigione per un lustro di secolo e che con Galileo ebbe un intenso scambio epistolare. Ha aggiunto temi di dibattito dall’oggi, come la questione del testamento biologico, e affidato la regia a Pietra Selva Nicolicchia di Viartisti Teatro, con la quale spesso collabora su argomenti etici e di impegno civile (con loro aveva realizzato « Processo alla Costituzione », sempre con Travaglio). L’evento-spettacolo è già andato in scena a Roma con un enorme successo, anche se tranne Caselli erano diversi gli «attori»: lo scienziato era l’avvocato Gaetano Pecorella, il penalista famoso per aver difeso Berlusconi ed essere stato poi eletto in Parlamento con Forza Italia nonostante il passato di legale dell’ultrasinistra, la difesa era affidata a Paola Severino, avvocato di grande fama e vicedirettore dell’università Luiss di Roma, e l’accusa a Stefano D’Ambruoso, pm a Milano negli anni dell’allarme per il terrorismo islamico. E non è neanche la prima volta in cui tornano a rivivere processi che diventano occasione per condannare o assolvere più in generale la Storia: Giordano Bruno, Socrate, Giuda tra i molti, tanto che al Festival dei due Mondi di Spoleto questi sono tra gli appuntamenti più seguiti. Qui a Torino ci sarà grande attesa per il discusso Travaglio, per alcuni reazionario e giustizialista ma per molti il numero uno del giornalismo italiano oggi, alla ricerca costante della verità al di là delle ideologie, un eroe contemporaneo, anche se come dice Brecht in «Vita di Galileo », «sventurata è la terra che ha bisogno di eroi». Si porterà dietro il suo pubblico, Travaglio, e d’altra parte gli spettatori sono determinanti per il giudizio finale: con le palline colorate che saranno distribuite all’ingresso, spetterà a loro emettere il verdetto di assoluzione o di condanna.
2. CONCERTO LINGOTTO GIOVANI
ore 20 c/o Sala 500 Lingotto
Brahms Sonata n. 1 in sol maggiore op. 78
Prokof’ev Sonata n. 2 in re maggiore op. 94a
brani eseguiti da
Alexander Kagan violino
Sofiya Kagan pianoforte
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