alle ore 17.30
c/o Sala Bolaffi
Hanno visitato la mostra 5 studenti del Liceo Alfieri col prof. Coppola
sul ventennale dell'abbattimento del muro di Berlino
(documentazione video sul canale LcQuintiliano TV)
Berlino: La libertà oltre il muro, in mostra a Torino (1° ottobre-9 novembre)
A 20 anni dalla caduta una grande mostra promossa dalla Regione Piemonte e da Alinari 24ORE e curata da Uliano Lucas ne ripercorrere la storia attraverso ottanta immagini dell’agenzia fotografica Ullstein Bild e fotografie di archivio del quotidiano Süddeutsche Zeitung.
Attraverso il linguaggio crudo di una fotografia di cronaca tutta concentrata sullo spazio fisico del muro, sulla retorica della divisione così come su quella dell’unificazione, la mostra restituisce il clima di una città sotto assedio; materializza, rievocando i muri di recinzione di un lager - gulag la reclusione in cui era costretta metà Europa, sintetizza l’asfissia della guerra fredda e contemporaneamente, come dimostrano le foto che mettono a confronto diversi luoghi della città prima e dopo la cesura storica dell’89, svela nell’apertura degli spazi affrancati da una presenza pesante, una libertà di vivere che finalmente non è più “oltre il muro”.
Le immagini di abili e pazienti reporter come Hiss B., Harmann, Jung, Hilde, Leibning, Lehnartz, Becke, Stiebing H-P, Röhrbein e Wende attraverso un’assidua presenza lungo il perimetro del muro, hanno offerto alla maggior parte della stampa internazionale la rappresentazione della città divisa e costruito negli anni il nostro immaginario sulla cortina di ferro.
In occasione della mostra Alinari24ORE pubblicherà un catalogo corredato da immagini a colori e con testo in lingua italiana e inglese.
Arricchiscono la mostra numerose iniziative culturali quali giornate studio, lezioni di storia, letture, spettacoli, dibattiti, rassegne cinematografiche e fotografiche; incontri il cui fine è quello di sensibilizzare ed aiutare soprattutto i giovani a conoscere per non dimenticare.
Il Museo Diffuso della Resistenza della Deportazione della Guerra dei Diritti e della Libertà propone durante la manifestazione una seconda mostra fotografica sul tema dei confini: L’assenza dei confini/L’essenza dei confini (23 ottobre- 17 gennaio) su progetto dell’antropologa Stefania Seghetti e del fotografo Paolo Soriani, che si pone l’obbiettivo di fermare in parole e immagini il vissuto dei territori lungo confine. Il Circolo dei Lettori inaugura nella giornata di giovedì 24 settembre, con la presenza di Lech Walesa leader di Solidarnosc, una lunga scaletta di appuntamenti culturali con giornate studio, lezioni di storia, spettacoli e letture. Collaborano all’iniziativa anche il Goethe-Institut Turin e il Museo del Cinema con una rassegna cinematografica dal titolo C’era una volta il muro, la Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci e l’Istituto di Studi storici Gaetano Salvemini con un ciclo d’incontri e infine la Fondazione 900 di Chivasso che ha la Germania come Paese ospite all’interno della VI edizione del Festival Internazionale di Letteratura I luoghi delle parole e propone incontri e performance multimediali.
BERLINO: LA LIBERTÀ OLTRE IL MURO a cura di Uliano Lucas
ingresso gratuito
(dal sito Eco di Torino)
A seguire
alle ore 18.45
c/o Cinema Romano
4 studenti del Liceo Gobetti, un'universitaria e altri amici
con i proff. Debarbieri e Coppola
hanno visto
Inglorious Basterds
in lingua originale
Un film di Quentin Tarantino. Con Brad Pitt, Eli Roth, Michael Fassbender, Christoph Waltz, Diane Kruger. Daniel Brühl, Til Schweiger, Mélanie Laurent, B.J. Novak, Samm Levine, Cloris Leachman, Samuel L. Jackson, Mike Myers, Julie Dreyfus, Paul Rust, Rod Taylor, Maggie Cheung, Christian Berkel, Léa Seydoux, Jacky Ido, Martin Wuttke, Gedeon Burkhard, Omar Doom, Michael Bacall, Enzo G. Castellari, August Diehl, Denis Menochet, Richard Sammel, Sylvester Groth, Michael Kranz, Ludger Pistor, Anne-Sophie Franck, Soenke Möhring, Anastasia SchiflerTitolo originale Inglourious Basterds. Azione, Ratings: Kids+16, durata 160 min. - USA, Germania 2009. - Universal Pictures
Tarantino riscrive la Storia raccontando un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo per lui possibile: un cinema
di Giancarlo Zappoli
Primo anno dell'occupazione tedesca in Francia. Il Colonnello delle SS Hans Landa, dopo un lungo e mellifluo interrogatorio, decima l'ultima famiglia ebrea sopravvissuta in una località di campagna. La giovane Shosanna riesce però a fuggire. Diventerà proprietaria di una sala cinematografica in cui confluirà un doppio tentativo di eliminare tutte le alte sfere del nazismo, Hitler compreso. Infatti, al piano messo in atto artigianalmente dalla ragazza se ne somma uno più complesso. Ad organizzarlo è un gruppo di ebrei americani guidati dal tenente Aldo Raine i quali non si fermano dinanzi a niente pur di far pagare ai nazisti le loro colpe. Quentin Tarantino colpisce ancora. La sua passione per il cinema di genere, unita al piacere di raccontare storie, lo porta a riscrivere la Storia ufficiale con un attentato a Hitler collocato nell'unico luogo in cui il regista americano può pensare si possa attuare una giustizia degna di questo nome: una sala cinematografica. È solo al cinema che i cattivi muiono quando devono e gli eroi si sacrificano o trionfano. È cinema puro quello che Tarantino porta sullo schermo, come biglietto da visita di Bastardi senza gloria nella prima mezzora. I tempi, i dialoghi, la tensione, l'ironia giocata sul versante delle lingue differenti (elemento che sarà il fil rouge di tutto il film) ne fanno un piccolo/grande gioiello i cui riferimenti vanno ampiamente al di là dei referenti classici dichiarati quali Sergio Leone e lo spaghetti western. Il film nel suo complesso non manca di qualche momento statico che fa sentire il peso della sua lunga durata. Grazie però alla straordinaria prestazione di tutto il cast ma in particolare a quella di Christoph Waltz (attore austriaco semisconosciuto da noi a riprova che, al di là dei proclami sulla circolazione delle idee, conosciamo pochissimo del cinema europeo) e grande rivelazione di questo film, Tarantino conduce le danze rendendo omaggio a Enzo Castellari senza per questo avere la minima intenzione di realizzare un remake. Semmai resta, nello spettatore che ha amato il cinema di Ernst Lubitsch, il piacere di un soggetto che, in alcune sue parti, non può non far pensare a To Be Or Not To Be (tradotto in italiano in Vogliamo vivere ripreso poi da Mel Brooks). Là era il teatro a dominare, qui c'è un'attrice cinematografica a fare il doppio gioco e dei guerriglieri macho che si spacciano per poco credibili italiani in una sala cinematografica. Tarantino è forse l'unico regista contemporaneo capace di metabolizzare un universo cinematografico di cui si nutre costantemente (chi scrive lo ha visto applaudire calorosamente, confuso tra il pubblico della proiezione stampa, alla prima cannesiana di Looking for Eric di Ken Loach che fa un cinema distante anni luce dal suo). Lo metabolizza restituendocelo nuovo e assolutamente personale (si veda, tra i tanti e a titolo di esempio, il riferimento a Duello al sole). Perché Tarantino ama il Cinema tout court (e non solamente, come tanti altri registi, il proprio cinema) ed è felice quando riesce a trasmettere questa sua passione. Anche in questa occasione la missione è compiuta.
da mymovies
Lc QUINTILIANO consiglia di vedere il film in lingua originale per gustarne l'intreccio linguistico, dall'inizio alla fine, che vede la sua ακμή nella scena della taverna, sino ai comici esiti finali che vedono dominare in qualche modo la lingua italiana. Non può che venirci in mente "Un Film Falado" (http://it.wikipedia.org/wiki/Un_film_parlato) di Manoel de Oliveira, che sicuramente - insieme agli altri film (alcuni dei quali già citati dalla scheda) - costellano questa grande opera di Tarantino.
Dario Coppola
Al termine
Nessun commento:
Posta un commento