Con
Davide Ferrario introduzione al film
di
ORSON WELLES
tratto dall'omonimo racconto di FRANZ KAFKA
Inoltre segnaliamo
al Greenwich
lunedì 16.11.09 ore 22.15, martedì 17.11.09 ore 10, sabato 21.11.09 ore 17.30
(I) LIKE ERIKA
di
Giuseppe D'Oria
con lo studente
Gabriele Filosa
III B Liceo Giusti nel ruolo di Omar (nella foto)
***** * *****
Mercoledì 18 novembre 2009 c/o Cinema Ideal ore 19.10
Mercoledì 18 novembre 2009 c/o Cinema Ideal ore 19.10
Un film di Roland Emmerich. Con John Cusack, Chiwetel Ejiofor, Amanda Peet, Oliver Platt, Thandie Newton, Danny Glover, Woody Harrelson, Morgan Lily, George Segal, John Billingsley, Jimi Mistry, Thomas McCarthy, Patrick Bauchau, Anna Mae Routledge, Liam James, Johann Urb, Chin Han, Beatrice Rosen, Agam Darshi, Patrick Gilmore, Eve Harlow, Alex Zahara, Zlatko Buric, Alexandre Haussmann, Philippe HaussmannGenere Catastrofico produzione USA, Canada, 2009. Durata 158 minuti circa.
di Edoardo Becattini (da mymovies)
Nel 2009, in un centro di ricerca indiano situato nelle profondità di una miniera di rame, viene rilevata un'improvvisa variazione dell'emissione dei neutrini solari e il conseguente surriscaldamento del nucleo terrestre. La scoperta viene studiata dal giovane scienziato Adrian Helmsley, che stima il pericolo dei primi effetti sulla crosta solo nel lungo periodo e decide perciò, in accordo con gli interessi dei consiglieri del governo americano, di studiare un piano di evacuazione mantenendo il segreto sulla futura minaccia globale. Dopo soli tre anni, invece, il mantello terrestre comincia a fondere e sulla costa californiana appaiono le prime gigantesche crepe. Jackson Curtis, scrittore di romanzi di fantascienza di scarso successo, se ne accorge mentre si trova in campeggio coi due figli presso il parco di Yellowstone. Là, il lago si è completamente prosciugato e un conduttore radiofonico pazzoide, Charlie Frost, diffonde in diretta aggiornamenti sull'imminente fine del mondo...Nell'era in cui anche i blockbuster hanno scoperto di avere un'anima, comparsa, volente o nolente, all'alba dell'11 settembre 2001, Roland Emmerich rivendica il suo diritto alla catastrofe trionfalistica e l'orgoglio di un cinema meramente ludico. Mentre gli eroi dei cine-fumetti sentono sempre più il peso delle grandi responsabilità e le guerre dei mondi si combattono in soggettiva, Emmerich non vive la necessità di realizzare kolossal raffinati in linea con lo spirito del tempo. Fin dai tempi di Stargate e Independence Day, il suo progetto appare piuttosto un tentativo sistematico di allargare le dimensioni dello spazio e del tempo fino alla lacerazione, per poi raccontare, in fondo, sempre la stessa storia. Padri valorosi, soldati intrepidi, scienziati geniali e presidenti eroici, sono i protagonisti senza macchia e senza spessore di storie inverosimili che, quando non trasudano un conservatorismo retrogrado e un patriottismo esasperato, virano verso lo spirito di patata e gli stereotipi più fané sulle varie popolazioni del mondo.Ma sotto le crepe visibili di questa superficie, sotto ai sentimentalismi un tanto al chilo e ad un umanesimo incredibilmente naïf, si nasconde un nucleo pulsante di puro spettacolo popolare. Con 2012, Emmerich rende più evidente la componente popolare del suo cinema che, a differenza del gemello made in USA Michael Bay, non ricerca nello scontro, nella colluttazione fisica di corpi muscolari o meccanici perfetti, ma nel vecchio fascino di un carrozzone da luna park con tanto di imbonitore che irride ai ricchi e ai potenti. Su di esso fanno scarsa presa anche eventuali reprimende in merito alla (non) etica del prodotto. Ha poco senso infatti mettere in parallelo i terremoti, gli tsunami e le inondazioni della nostra Terra con l'esibizione dello spettacolo del disastro dei suoi film. Per il semplice motivo che essi non rappresentano questo mondo, ma la proiezione macroscopica di un'antica fascinazione legata alla distruzione, a quel complesso di Nerone che coinvolge il cinema dall'alba dei suoi tempi. Per quanto enormi possano apparire le proporzioni del cataclisma messo in scena, guardare un suo film è come aggirarsi per un parco di città in miniatura dove è ammesso sfasciare tutto, dove poter dar sfogo alle pulsioni distruttive più infantili. Dove l'escatologia risponde meno a principi apocalittici che a quelli del gioco. E, ogni tanto, stare al gioco, non è certo la fine del mondo.
Nel 2009, in un centro di ricerca indiano situato nelle profondità di una miniera di rame, viene rilevata un'improvvisa variazione dell'emissione dei neutrini solari e il conseguente surriscaldamento del nucleo terrestre. La scoperta viene studiata dal giovane scienziato Adrian Helmsley, che stima il pericolo dei primi effetti sulla crosta solo nel lungo periodo e decide perciò, in accordo con gli interessi dei consiglieri del governo americano, di studiare un piano di evacuazione mantenendo il segreto sulla futura minaccia globale. Dopo soli tre anni, invece, il mantello terrestre comincia a fondere e sulla costa californiana appaiono le prime gigantesche crepe. Jackson Curtis, scrittore di romanzi di fantascienza di scarso successo, se ne accorge mentre si trova in campeggio coi due figli presso il parco di Yellowstone. Là, il lago si è completamente prosciugato e un conduttore radiofonico pazzoide, Charlie Frost, diffonde in diretta aggiornamenti sull'imminente fine del mondo...Nell'era in cui anche i blockbuster hanno scoperto di avere un'anima, comparsa, volente o nolente, all'alba dell'11 settembre 2001, Roland Emmerich rivendica il suo diritto alla catastrofe trionfalistica e l'orgoglio di un cinema meramente ludico. Mentre gli eroi dei cine-fumetti sentono sempre più il peso delle grandi responsabilità e le guerre dei mondi si combattono in soggettiva, Emmerich non vive la necessità di realizzare kolossal raffinati in linea con lo spirito del tempo. Fin dai tempi di Stargate e Independence Day, il suo progetto appare piuttosto un tentativo sistematico di allargare le dimensioni dello spazio e del tempo fino alla lacerazione, per poi raccontare, in fondo, sempre la stessa storia. Padri valorosi, soldati intrepidi, scienziati geniali e presidenti eroici, sono i protagonisti senza macchia e senza spessore di storie inverosimili che, quando non trasudano un conservatorismo retrogrado e un patriottismo esasperato, virano verso lo spirito di patata e gli stereotipi più fané sulle varie popolazioni del mondo.Ma sotto le crepe visibili di questa superficie, sotto ai sentimentalismi un tanto al chilo e ad un umanesimo incredibilmente naïf, si nasconde un nucleo pulsante di puro spettacolo popolare. Con 2012, Emmerich rende più evidente la componente popolare del suo cinema che, a differenza del gemello made in USA Michael Bay, non ricerca nello scontro, nella colluttazione fisica di corpi muscolari o meccanici perfetti, ma nel vecchio fascino di un carrozzone da luna park con tanto di imbonitore che irride ai ricchi e ai potenti. Su di esso fanno scarsa presa anche eventuali reprimende in merito alla (non) etica del prodotto. Ha poco senso infatti mettere in parallelo i terremoti, gli tsunami e le inondazioni della nostra Terra con l'esibizione dello spettacolo del disastro dei suoi film. Per il semplice motivo che essi non rappresentano questo mondo, ma la proiezione macroscopica di un'antica fascinazione legata alla distruzione, a quel complesso di Nerone che coinvolge il cinema dall'alba dei suoi tempi. Per quanto enormi possano apparire le proporzioni del cataclisma messo in scena, guardare un suo film è come aggirarsi per un parco di città in miniatura dove è ammesso sfasciare tutto, dove poter dar sfogo alle pulsioni distruttive più infantili. Dove l'escatologia risponde meno a principi apocalittici che a quelli del gioco. E, ogni tanto, stare al gioco, non è certo la fine del mondo.
***** * *****
LC QUINTILIANO annulla ogni programmazione per il 17.11.09
e pubblica questo manifesto
Corteo studentesco
Torino _ ore 9 _ piazza Arbarello17 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
NON CONTATE SUL NOSTRO SILENZIO
MA SOLO SULLA NOSTRA RABBIA
Come ogni anno, il 17 novembre, gli studenti di tutto il mondo scendono in piazza. Per ribadire l'urgenza di una scuola realmente pubblica ed aperta a tutti, dobbiamo contrastare questo governo che, come quelli precedenti, muove le sue politiche scolastiche verso la privatizzazione degli istituti e un abbassamento della qualità dell'insegnamento.
Indiciamo questa giornata di mobilitazione e di lotta perché non possiamo più accettare che tutto questo passi sotto silenzio.
Vogliamo che le nostre scuole non diventino aziende volte al profitto e non alla formazione degli studenti,come stabilito dal ddl Aprea.
Vogliamo che la nostra scuola non venga smembrata dalle fondamenta con i licenziamenti al tappeto di insegnanti precari e personale scolastico.
Vogliamo che le nostre scuole non ci crollino sulla testa perché governo,regione e provincia non si sognano minimamente di stanziare i fondi necessari all'edilizia scolastica.
Vogliamo che lo stato non privilegi quegli studenti già privilegiati,foraggiando le scuole private con quel sopruso dei buoni scuola.
Vogliamo che i soldi che ci spettano non siano stanziati per inutili spedizioni militari e guerrafondaie.
Vogliamo che tutto ciò non venga fatto sopra le nostre teste.
Per tutti questi motivi scenderemo in piazza e continueremo a farlo tutte le volte in cui vedremo ignorati i nostri bisogni e non rispettati i nostri diritti.
CONTRO LA "RIFORMA" GELMINI E IL DDL APREA!
CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DELLA SCUOLA!
CONTRO I TAGLI ALL'ISTRUZIONE!
CONTRO LA GUERRA!
PER UNA SCUOLA LIBERA E DI TUTTI!!!
CORTEO STUDENTESCO PIAZZA ARBARELLO ore 9,00
LABORATORI IN PIAZZA: ore 15
via Pietro Micca (davanti al Miur)
stazione di Porta Nuova
piazza Caio Mario
CONCERTO STUDENTESCO PIAZZA CASTELLO dalle ore 18,00
Collettivo Studenti Torino
info: cst.myblog.it _ cst@gmail.com
Torino _ ore 9 _ piazza Arbarello17 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO
NON CONTATE SUL NOSTRO SILENZIO
MA SOLO SULLA NOSTRA RABBIA
Come ogni anno, il 17 novembre, gli studenti di tutto il mondo scendono in piazza. Per ribadire l'urgenza di una scuola realmente pubblica ed aperta a tutti, dobbiamo contrastare questo governo che, come quelli precedenti, muove le sue politiche scolastiche verso la privatizzazione degli istituti e un abbassamento della qualità dell'insegnamento.
Indiciamo questa giornata di mobilitazione e di lotta perché non possiamo più accettare che tutto questo passi sotto silenzio.
Vogliamo che le nostre scuole non diventino aziende volte al profitto e non alla formazione degli studenti,come stabilito dal ddl Aprea.
Vogliamo che la nostra scuola non venga smembrata dalle fondamenta con i licenziamenti al tappeto di insegnanti precari e personale scolastico.
Vogliamo che le nostre scuole non ci crollino sulla testa perché governo,regione e provincia non si sognano minimamente di stanziare i fondi necessari all'edilizia scolastica.
Vogliamo che lo stato non privilegi quegli studenti già privilegiati,foraggiando le scuole private con quel sopruso dei buoni scuola.
Vogliamo che i soldi che ci spettano non siano stanziati per inutili spedizioni militari e guerrafondaie.
Vogliamo che tutto ciò non venga fatto sopra le nostre teste.
Per tutti questi motivi scenderemo in piazza e continueremo a farlo tutte le volte in cui vedremo ignorati i nostri bisogni e non rispettati i nostri diritti.
CONTRO LA "RIFORMA" GELMINI E IL DDL APREA!
CONTRO LA PRECARIZZAZIONE DELLA SCUOLA!
CONTRO I TAGLI ALL'ISTRUZIONE!
CONTRO LA GUERRA!
PER UNA SCUOLA LIBERA E DI TUTTI!!!
CORTEO STUDENTESCO PIAZZA ARBARELLO ore 9,00
LABORATORI IN PIAZZA: ore 15
via Pietro Micca (davanti al Miur)
stazione di Porta Nuova
piazza Caio Mario
CONCERTO STUDENTESCO PIAZZA CASTELLO dalle ore 18,00
Collettivo Studenti Torino
info: cst.myblog.it _ cst@gmail.com
Nessun commento:
Posta un commento