recensione del libro di Rino Cammilleri "Fregati dalla Scuola"
In questo libro, Rino Cammilleri valuta, analizza e considera principalmente la storia in generale piuttosto che gli eventi o le fasi storiche in sé, valuta e analizza la storia su come viene vista e come invece dovrebbe (o potrebbe) essere vista.
Perchè un titolo simile, "Fregati dalla Scuola"? Perché la storia ci viene insegnata sin da bambini nelle scuole, quindi certe deficienze a livello conoscitivo della storia sono dovute al fatto che determinate vicende storiche o altre visioni della storia (rispetto alla visione ufficiale) non ci vengono insegnate a scuola, come al contrario dovrebbe essere.
Infatti, mica per nulla, lo stesso autore nella prefazione del libro mette già in evidenza la sua visione della storia ed il suo approccio con essa prendendo ad esempio alcuni termini storici, ma precisando apertamente di avere alcuna intenzione di fare del proprio libro un "contromanuale di storia" né di voler fare revisionismo, ma solo di voler dare una diversa interpretazione della storia: "Medioevo, i secoli bui" (perché secoli bui?) ed anche il "Rinascimento" (perché? rinascita da cosa?).
In prima analisi, bisogna chiedersi perchè il Medioevo venga definito come "i secoli bui". Quanto sono durati i secoli bui, o meglio "l'età di mezzo"? Mille anni, per la precisione. E il periodo del Rinascimento, ossia, la rinascita dai secoli bui del Medioevo? Pochi decenni, verso la fine del Quattrocento (niente in confronto a mille anni). E ancora, perché Rinascimento? Da cosa si rinasceva? Vista così - come viene vista nella versione ufficiale - la storia sembra dfare un giudizio negativo sul Medioevo e invece pienamento positivo del Rinascimento.
Non vi è dubbio che il Rinascimento abba rappresentato un periodo di estrema vivacità umana ed intellettuale, come dimostra la Firenze dei Medici, ma è anche bene ricordare che senza i tanto odiati "secoli bui" del Medioevo non ci sarebbe stato alcun Rinascimento.
Dice infatti Cammilleri: "Dopo la fine dell'Impero Romano e della Romanità in generale - epoca che ha dato in età antica un enorme contributo di civilizzazione all'Europa intera - la Chiesa Cattolica è stata l'unico vero rifugio delle leggi, delle arti e della politica. In piena anarchia post-Impero Romano la Chiesa Cattolica era riuscita, in sostanza, a costruire una società viva e ordinata, la cui civilità faceva ricordare i tempi passati". Va appunto ricordato che senza i luoghi di conservazione e i centri di copiatura delle opere appartenenti all'Età Classica situate nei monasteri e nei conventi per poi essere tramandate ai posteri, non ci sarebbe mai stata la tanto benvoluta riscoperta dei classici che ha contribuito al panorama culturale del Rinascimento.
Cammilleri pone anche un'attenzione particolare al periodo dell'Illuminismo ed alle conseguenti Rivoluzione Americana e Rivoluzione Francese.
Nella Rivoluzione Americana ha avuto un ruolo di non poco conto la Massoneria (quella speculativa composta da intellettuali e politici), infatti mica per nulla i "padri fondatori degli Stati Uniti d'America" Franklin,Washington e Jefferson ed altri erano tutti massoni e in più bisogna far notare che la simbologia massonica è da sempre molto presente nella storia americana (vedi la piramide ed il triangolo con l'occhio divino sulla banconota del dollaro), in sostanza possiamo veramente dire che gli Stati Uniti d'America sono una nazione fondata sulla Massonaria.
Nella Rivoluzione Francese le considerazioni non sono molto diverse: gli intellettuali illuministi che avevano contribuito alla rivoluzione avevano tutti un atteggiamento elitario tipico della logge massoniche, mica per nulla dividevano l'umanità in due schieramenti contrapposti: "gli illuminati o intelligenti" (loro stessi) e gli "oscurantisti" (coloro che erano dannosi e che la Rivoluzione Francese ha annientato).
La Rivoluzione Francese ha senza dubbio cambiato il volto dell'Europa e tutto ciò che è venuto dopo di essa lo dimostra, vedi l'ascesa della figura di Napoleone Bonaparte.
La figura di Napoleone è sicuramente una conseguenza di tutto ciò che è accaduto in Francia e nel resto d'Europa dopo il 14 luglio 1789, ma è bene ricordare che aldilà del giudizio storico parzialmente positivo che si da a Napoleone, l'imperialismo napoleonico vissuto dal Vecchio Continente in quegli anni non è molto diverso dal tanto odiato imperialismo americano dei giorni nostri...e allora, come si può avere un giudizio positivo nei confronti di Napoleone e di cosa lo ha generato (la Rivoluzione Francese)? Come si può avere un giudizio positivo sulla Rivoluzione Americana e la Rivoluzione Francese se dietro ad esse vi è stata un'organizzazione tanto odiata come la Massoneria? Delle due,l'una: o cambiamo giudizio sulla Massoneria (voglio vedere con quale coraggio però!) o cambiamo giudizio sulle due rivoluzioni e sul secolo dei Lumi.
Altro aspetto messo in evidenza da Cammilleri riguarda la Guerra di Secessione Americana e il giudizio sulla parti contrapposte: nella versione ufficiale della storia sembra che i Sudisti fossero "brutti e cattivi" solo perché - oltre a non voler accettare per le loro ragioni la Costituzione degli Stati Uniti d'America ed i suoi principi - volevano tenere conservare la schiavitù dei neri, mentre invece i Nordisti (Esercito degli Stati Uniti d'America) erano "buoni e giusti" perchè volevano liberare i neri e stabilire la libertà e la democrazia enunciati nella Costituzione Americana (promulgata da politic affiliati alla Massoneria,ricordiamolo)...forse pochi sanno (o non tengono a mente) che l'esercito nordista fu anche responsabile dello sterminio degli indiani pellerossa (unici veri padroni e abitanti originari delle terre del Nord-America) sempre in nome della libertà e della democrazia.
Infine Cammilleri analizza e discute nell'ultima parte del libro la storia e gli eventi fino al secondo dopoguerra, sempre con l'intento di dare una diversa interpretazione però con un tono meno da "storico" considerato che più gli eventi sono recenti e più diventa difficile parlare di storia.
Cenni biografici sull'autore del libro:
Rino Cammilleri, nato ad Agrigento nel 1950, laureato in Scienze Politiche, giornalista pubblicista e scrittore, collabora con varie testate nazionali, tra cui "Il Giornale". Ha pubblicato vari libri, tra i quali "Elogio agli Italiani", "I mostri della ragione", "Padre Pio" e "Il quadrato magico".
Ario Corapi
Università degli Studi di Torino
Facoltà di Scienze Politiche
Università degli Studi di Torino
Facoltà di Scienze Politiche
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